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Si riconosce da una piccola icona a forma di volante che appare sul cruscotto e diventa verde quando il sistema è attivo. È il Pilot Assist, il punto di forza della nuova Volvo S90/V90. È un passo significativo verso la guida autonoma perché è stato il primo dispositivo di guida autonoma di secondo livello ad essere montato su un’automobile europea (Tesla l’ha portato al debutto assoluto in USA).
Il sistema Volvo è presente sulle berline e wagon Serie 90 dalla scorsa estate e Volvo ha preceduto di poco Mercedes, che l’ha proposto sulla Classe E, e BMW che l’ha invece lanciato a inizio 2017 sulla nuova Serie 5.

L’icona del volante verde indica il funzionamento del Pilot Assist

Più che di “guida autonoma” vera e propria bisognerebbe parlare correttamente di “guida assistita”. Il sistema Volvo, come quelli di Mercedes e BMW, è un’evoluzione dei cruise control. Quelli attuali, oltre a impostare la velocità di crociera, sanno frenare da soli quando l’auto davanti rallenta, per mantenere la distanza di sicurezza; agiscono grazie a un radar nel muso che legge la distanza dall’auto che precede. La guida assistita di secondo livello, come il sistema Volvo, permette invece all’auto di curvare da sola mantenendo la velocità impostata con il cruise control. In parole povere, mantiene l’auto nella carreggiata anche se la strada curva. Si verifica così quello che qualche anno fa sarebbe sembrato un miracolo: il guidatore può togliere le mani dal volante perché tanto la macchina continua a marciare in velocità e affronta da sola le curve in autostrada.

Ma scordatevi l’idea di distrarvi e mettervi a massaggiare col telefonino ignorando la strada davanti a voi nella convinzione che l’auto vada avanti e curvi da sola. Al contrario, questi sistemi al momento mettono addosso un’apprensione ulteriore. Perché in realtà il conducente non si può mai rilassare, ma dev’essere ancor più attento e vigile di quando tiene le mani sul volante perché non c’è certezza che l’automatismo funzioni sempre.

Il “miracolo” della guida assistita avviene perché una serie di telecamere ai lati del muso “legge” le righe tratteggiate (o continue) che delimitano la carreggiata girando lo sterzo per mantenere l’auto all’interno della corsia. Perciò capirete che basta che le righe diventino poco visibili perché consumate o che una pezza sull’asfalto ne copra un tratto, perché il Pilot Assist non capisca più nulla. In quel caso la centralina lancia un alert chiedendo al pilota di riprendere il volante. Inoltre il Pilot Assist funziona bene soltanto in autostrada, perché le curve sono dolci e di raggio più ampio. Su strada extraurbana difficilmente troverete le condizioni giuste.

Anche se la Volvo suggerisce di non togliere comunque completamente le mani dal volante per motivi di sicurezza, noi abbiamo provato a sperimentare cosa succede lasciando lo sterzo, per capire l’effettiva bontà di questa tecnologia. È bastato azionare il Pilot Assist Volvo tramite il tasto sulla razza sinistra del volante che attiva il sistema di guida semi-autonoma. E siamo rimasti positivamente stupiti: l’auto effettivamente si è messa a seguire la strada sterzando da sola senza alcun ausilio. A patto che si resti al di sotto dei 130 km/h che è la velocità-limite per il Pilot Assist (e per il codice stradale).

Dobbiamo riconoscere che il Pilot Assist lavora davvero bene. All’inizio avevamo un po’ di apprensione nel togliere le mani dai comandi dal volante in velocità nel traffico, ma ci siamo imposti di fidarci dell’elettronica. Che ha funzionato davvero bene. È stato impressionante vedere davanti a noi lo sterzo oscillare e ruotare da solo per mantenere la traiettoria in curva e rendersi poi conto che la nostra auto rallentava in curva senza uscire di corsia perché la macchina davanti a noi si era fatta più vicina. Solo nel caso che il raggio della curva diventi troppo stretto, il sistema va in difficoltà e allerta il pilota con un avviso acustico e una icona arancione sul display perché riprenda il comando dell’auto.

La nostra conclusione? Questa tecnologia è matura: il Pilot Assist funziona bene in autostrada su curve dolci, e lavora bene anche in caso di traffico riuscendo a gestire il rallentamento progressivo. In più il Pilot Assist Volvo è molto efficace nelle code e nei casi di start&stop: quando le auto davanti si fermano,poi ripartono, poi rallentano di nuovo, fa tutto da solo: gestisce frenate, stop e ripartenze. Una vera manna quando si guida in “colonna” nel traffico. Il problema è che nessuno, nemmeno la centralina di bordo, può prevedere se le righe bianche a un certo punto, per qualsiasi motivo, spariscono dall’asfalto. Quindi comunque è vietato distrarsi mentre si è alla guida: anche se non avete le mani sul volante!

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