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Il circuito austriaco Red Bull Ring, dove si corre il GP d’Austria F1 fu la pista che il 25 giugno del 1972, 45 anni fa, vide per l’ultima volta al traguardo di una corsa Helmut Marko, oggi boss della Red Bull F1. La settimana dopo quella gara Marko subì un gravissimo incidente in F1 che gli fece perdere un occhio e lo costrinse al ritiro dalle corse.

Ci sono parecchie coincidenze dietro quell’ultima corsa di Helmut Marko che lo portò a podio. La prima è che Marko, oggi uno degli acerrimi rivali pliticamente parlando della Ferrari, la disputò proprio al volante di un’auto del Cavallino, come si vede dalla fotografia che lo ritrae al box durante una pausa delle prove. In quella 1000 Km di Zetweg del 1972 Marko guidò una Ferrari 312 PB, il Prototipo del cavallino che quell’anno vinse il titolo mondiale Marche. Marko era in coppia col brasiliano Carlos Pace e i due finirono secondi dietro l’altra Ferrari 312 di Ickx-Redman.

La seconda coincidenza è che quel podio pre-incidente arrivò proprio sul circuito di casa di Marko: l’austriaco è nativo di Graz, a pochi chilometri da Zeltweg che dopo aver cambiato proprietà ed essere stato modificato, oggi è ribattezzato Red Bull Ring.

La terza coincidenza è che quella 1000 Km di Zeltweg del 25 giugno 1972 rappresentò il debutto per Marko sulla Ferrari. Fino a quel giorno Marko, che in F1 correva con la BRM, era un pilota Alfa Romeo nel mondiale Prototipi. Quell’annocon l’Alfa era arrivato 3° a Daytona e al Nurburgring. E alla Targa Florio, due mesi prima, aveva compiuto una rimonta strepitosa recuperando due minuti nei giri finali a suon di record alla Ferrari 312 di testa di Merzario-Munari giungendo 2° soltanto per 37”.

Con quella gara aveva attirato l’attenzione di Enzo Ferrari che si diceva l’avesse messo sotto contratto per il 1973. Prova ne sia che Marko, un mese dopo, improvvisamente lasciò l’Alfa Romeo e debuttò sulla Ferrari alla 1000 Km di Zeltweg giungendo secondo assieme al brasiliano Carlos Pace.

Marko però non fece in tempo a godersi il passaggio al Cavallino: sette giorni dopo quella gara di Zeltweg, prese parte al GP Francia F1 che all’epoca si correva a Clermont Ferrand, una pista in zona montagnosa. Marko, che in F1 guidava una BRM, mentre era alle spalle di Fittipaldi fu colpito da un sasso sollevato dalle ruote della Lotus del brasiliano che gli forò la visiera del casco integrale e gli ferì irrimendiabilmente l’occhio sinistro. Marko riuscì miracolosamente ad accostare la macchina, poi svenne per il dolore. I sanitari non riuscirono a salvargli l’occhio e il pilota austriaco dovette ritirarsi dlle competizioni in prima persona.

Ovviamente il contratto con la Ferrari per la F1 nel 1973 sfumò e la squadra di maranello, ironia della sorte, l’anno dopo assunse al posto di Marko un altro austriaco, che proveniva anche lui dalla BRM: Niki Lauda. Ma questa è un’altra storia…

Marko ha lasciato le corse come pilota, ma ha messo a frutto la laurea in legge. È diventato uno dei primi procuratori di piloti e ha curato gli affari di Berger prima e Wendlinger poi. Quindi si è legato alla Red Bull, dove è il consigliere più influente del proprietario. Ed ha lanciato in F1 piloti come Vettel, Ricciardo e Verstappen. E ora tutte le volte che c’è da polemizzare con la Ferrari è in prima fila.

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