L’8 maggio sono 36 anni esatti dalla morte di Gilles Villeneuve. Campione osannato e idolatrato, che ha vinto poco ma entusiasmato tanto. Voglio ricordare Gilles con questa foto. Un’immagine speciale. Fu scattata a Istrana in quella leggendaria sfida fra le F1 e gli aerei che venne organizzata da mio padre Marcello Sabbatini per Rombo nel novembre 1981, quando Gilles disputò una gara di accelerazione contro i caccia F104 dell’aeronautica militare del 51° stormo. Il più esaltante e popolare evento sportivo mai organizzato da un giornale motoristico che io ricordi.
Ad di là dell’esito puro e semplice della sfida, fu una giornata epica. Fu la prima volta che una base militare, come quella segretissima e off limits dell’aeronautica militare di Istrana nel Veneto – si aprì al pubblico. Quel novembre accorsero decine e decine di migliaia di persone richiamate dall’eccitante sfida di vedere alcune F1 – oltre alla Ferrari e a Villeneuve c’erano l’Alfa Romeo con Giacomelli e la Brabham con Patrese – dal vero con i loro piloti misurarsi contro il più veloce caccia a reazione da guerra: il F104. Una sfida dal sapore eroico, che rinverdiva un duello che fu compiuto tanti anni prima da Nuvolari contro gli aerei di allora. Solo che Nuvolari doveva vedersela contro dei bimotore a turbina, mentre la sfida di Villeneuve e della Ferrari era contro un caccia a reazione.
Io ricordo bene quella giornata perché tutti noi della redazione – allora facevo parte di Rombo il settimanale di motorismo dell’epoca – fummo precettati per dare una mano nell’organizzazione. Io per esempio fui incaricato di raccogliere gli ospiti dell’area di Milano che un aereo da trasporto C130 militare avrebbe portato in volo da Milano a Istrana. Fra questi ospiti c’era anche Marco Lucchinelli fresco campione del mondo di motociclismo classe 500 quell’anno che assistette anche lui alla sfida e portò precauzionalmente il proprio casco perché non si sa mai, se c’era occasione di calarsi su una F1 voleva essere pronto…Non ci riuscì ma l’anno dopo invece, invitato da Ecclestone e dallo sponsor Parmalat, ebbe modo di provare la Brabham F1 al Castellet. Ma questa è un’altra storia…
La sfida di Istrana purtroppo fu disturbata dalla nebbia a banchi che gravava sull’aeroporto militare (non è un evento raro nella pianura padana in pieno novembre) che ridusse la visibilità per gli spettatori. Essendo un duello di accelerazione fra F1 e aereo, il pubblico stava assiepato ai lati della pista di decollo ma abbastanza lontano dal rettifilo di cemento per motivi di sicurezza e quindi era difficile scorgere auto e aereo per tutti i 3 km di pista e seguire fino in fondo l’andamento della sfida. Bisognava accontentarsi di vederli passare in velocità davanti a te in quelle poche centinaia di metri che lo sguardo riusciva a seguire.
Andò meglio agli spettatori che erano rimasti vicino agli hangar, dove erano ricoverati gli aerei e che facevano da box per le F1, perché riuscirono a scorgere da vicino i piloti e le monoposto. Gilles addirittura a un certo punto si avviò a bassa velocità con la Ferrari 126 C dall’hangar verso il punto di partenza e un mare di folla gli corse dietro: la sua Ferrari con il codazzo di gente dietro, sembrava, come scrisse Rombo allora, una stella cometa con la scia.
Gli aerei erano i caccia F104 del 51° stormo, i cui piloti erano gli ufficiali Santacroce, Martinelli, Tennerello, Bono, Da Pos, comandati dal maggiore De Vincenti; il gruppetto della F1 era invece composto da Piquet e Patrese con la Brabham BT49, da Giacomelli con l’Alfa Romeo 179 F1 e da Gilles Villeneuve con la Ferrari 126 C, la prima rossa F1 a motore turbo della F1. Sulla carta la sfida era molto incerta: perché si trattava di una gara di accelerazione da fermo. Ma fu molto difficile stabilire la distanza esatta su cui F1 e aereo a reazione dovevano sfidarsi perché a seconda della lunghezza del tratto cronometrato l’esito sarebbe cambiato drasticamente. Su una distanza breve la F1 avrebbe vinto nettamente perché un’auto pesa molto meno di un aereo e quindi possiede uno spunto da fermo molto più immediato. Un aereo a reazione invece ha molta più inerzia a muoversi, ma quando poi parte davvero, ha un’accelerazione impressionante, specie se usa il post bruciatore che aumenta drammaticamente la spinta del reattore. Perciò su una distanza più lunga non ci sarebbe stata storia.
Fu trovato un compromesso su una distanza poco superiore al chilometro da fermo che doveva essere una via di mezzo adatta a entrambi i veicoli, quello con le ali e quello senza. Ma delle tre F1 in gara quella che poteva avere più chances di vittoria era la Ferrari perché l’unica con motore turbo a possedere un’accelerazione da fermo nettamente più brutale delle altre due: Brabham e Alfa con il motore atmosferico erano più lente nello scatto da fermo. I meccanici Ferrari tolsero anche le ali alla 126 C turbo per ridurre al massimo la resistenza all’avanzamento, tanto non c’erano curve da affrontare.
Gli F104 erano penalizzati dal fatto che gravava nebbia su Istrana e le condizioni di visibilità per l’atterraggio erano quasi proibitive per cui tutti gli arei dovevano imbarcare parecchia quantità di carburante per essere sicuri di raggiungere in volo aeroporti alternativi a quello di Istrana se la visibilità fosse peggiorata di colpo una volta in volo. Immaginate che la maggior parte di loro affrontò la sfida con i serbatoi alari pieni di carburante, quindi un carico di oltre 2500 kg di kerosene in più. In quelle condizioni erano nettamente più lenti in accelerazione così i piloti F1 vinsero tutte la propria sfida, eccetto Patrese con la Brabham (era al suo debutto nel team!) che rimediò quasi 2″ dall’F104 del maggiore De Vincenti, l’unico che provò a disputare l’accelerazione senza serbatoi alari. Villeneuve, con la Ferrari 126 Turbo fu il più veloce di tutti, coprì lo strip di accelerazione in 16″53 contro i 20″ dell’F104 cui era opposto.
Gli aerei furono svantaggiati, oltre che dal carico extra di benzina, dal fatto che non poterono usare il post bruciatore per scaricare la piena potenza. La regola della sfida prevedevano che gli aerei dovessero restare con le ruote a terra fino al termine della strip di accelerazione, perciò i piloti dei caccia, raggiunti i 300 km/h facevano fatica a tenere le ruote a terra. Così i piloti a un certo punto dell’accelerazione dovevano ridurre potenza perché altrimenti per la forte velocità sarebbero decollati prima della fine della strip.
Fu comunque una sfida epica che consacrò la popolarità dell'”aviatore” Gilles e di cui circolano ancora video amatoriali su youtube. Cercate sotto: Villeneuve sfida Istrana F104.