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Perché Hamilton era così euforico all’arrivo?

Ne ha motivo. Ha fatto l’80° pole position, ha vinto la 9° gara stagionale e soprattutto ha messo le mani sul 5° titolo mondiale. Ora ha 67 punti di vantaggio su Vettel. Che significa che se vince anche ad Austin e Vettel giungesse terzo, Hamilton sarebbe campione del mondo con 3 gare di anticipo. Infatti in caso di sua vittoria e terzo posto di Vettel, guadagnerebbe altri 10 punti in più del ferrarista portando il distacco a 77 punti: più di quanti Vettel potrebbe mettere insieme vincendo le ultime 3 gare con 3 ritiri di Lewis.

foto Sutton

Come giudicare la gara della Ferrari?

Dal punto di vista sportivo, un mezzo disastro. Escludendo i casi di ritiro, i due ferraristi non si erano mai classificati così indietro in corsa: quinto e sesto con 18 punti in totale. E raramente la squadra aveva compiuto errori così madornali in qualifica mandando fuori i piloti con le gomme intermedie sull’asfalto asciutto sperando in uno scroscio di pioggia che non è arrivato. Inoltre mai finora tutti e due i piloti erano incappati in due incidenti con lo stesso pilota (Verstappen) che ha danneggiato ad entrambi la macchina vanificandone il risultato.

Dal punto di vista prestazionale, invece, le cose vanno viste diversamente. La SF71H ha ritrovato quella performance che mancava nelle gare scorse, a Singapore e in Russia. Non si può giudicare il passo di Raikkonen perché aveva il musetto danneggiato dalla collisione con Verstappen e perciò soffriva di sottosterzo. Ma Vettel, che pure si è scontato con la Red Bull e era privo di un bargeboard e di altre appendici ha stabilito tempi sul giro interessanti. Ha segnato i 2 giri più veloci della corsaa, in 1’32”318 e 1’32”670, 4 decimi più veloce di Hamilton. D’accordo che l’inglese non tirava affatto, ma il ritmo di Seb va paragonato a quello di Bottas e Verstappen che erano in lotta accesa per il secondo posto: Bottas ha fatto come suo giro più veloce 1’33”110 nel finae, Verstappen 1’33”367. Considerando che all’8° giro Vettel era in scia a Verstappen e che l’olandese a fine gara duellava con Bottas per il secondo posto, si può presumere che senza inconvenienti Vettel avrebbe potuto giocarsi il secondo posto.

foto motorsport images

Perché nella collisione Verstappen-Raikkonen ha torto l’olandese?

L’ostruzione di Verstappen a Raikkonen è lampante. L’olandese è arrivato lungo alla chicane, ha attraversato l’erba ed è rientrato in pista prendendosi tutta la strada, appoggiandosi alla Ferrari e spostandola oltre il bordo pista esterno. Lui sostiene di essere rientrato in modo “pulito” ma non ha lasciato assolutamente strada a Kimi che gli era ormai di fianco. Ha violato la regola di non trarre vantaggio da un taglio e di rientrare senza creare pericolo per chi sopraggiunge. Considerando che ha danneggiato la macchina di Kimi e che si era al 1° giro di corsa, poteva meritarsi una sanzione più pesante.

Chi ha ragione fra Vettel e Verstappen?

In questo caso è un normale incidente di gara e non va sanzionato. Vettel è stato troppo irruento infilandosi in un varco che si andava chiudendo per via della traiettoria naturale di Verstappen. Vero che Vettel aveva già le sue ruote all’altezza delle pance della Red Bull, ma ci era arrivato ritardando la staccata all’estremo, quando non era in grado di voltare. Quindi il diritto di precedenza per entrare in curva non ha più valore. L’olandese dice di avergli lasciato spazio e che Vettel arrivando “lungo” non riusciva più voltare, ha avuto sottosterzo e gli è andato contro. Vettel sostiene che era l’unico momento per attaccare Verstappen perché aveva finito la carica della batteria e quindi aveva meni accelerazione della Ferrari all’uscita del tornantino e nel rettifilo successivo che porta alla curva Spoon. E ha tentato l’azzardo. Ma di azzardo si tratta. Infatti un sorpasso del genere dipende da quanto l’attaccante riesce a intimidire l’avversario che allarga la traiettoria per non subire il contatto. Verstappen non si è fatto intimidire e c’è stata la collisione. Strano che girarsi sa stato proprio Vettel: di solito è il pilota urtato che si trova all’esterno che si intraversa.

Come faceva Vettel a sapere che Verstappen aveva la batteria scarica?

Perché all’uscita del tornantino aveva visto la luce rossa posteriore della Red Bull lampeggiare. Indica che il sistema ibrido sta ricaricando la batteria che è scarica perché il pilota ha usato già tutti i 120 kilowatt della carica elettrica in quel giro. Quindi Vettel sapeva che Verstappen arebbe avuto un’accelerazione inferiore alla sua e ha cominciato a preparare il sorpasso, non lo ha improvvisato.

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